“Non c’è più tempo”. Il grido d’allarme, inquietante ma purtroppo realistico, riecheggia con sempre maggiore frequenza. Fenomeni come gli ultimi rovinosi eventi climatici che hanno investito l’Italia, attribuibili almeno in parte al riscaldamento globale, dimostrano come la protezione dell’ambiente sia un imperativo non più rinviabile.
Le aziende di produzione rivestono un ruolo cruciale in questa emergenza, e possono fare la differenza, in negativo o in positivo. Nippon Gases Italia è in prima linea su questo fronte, e lo è in due modi diversi: da un lato progettando prodotti e soluzioni in grado di ridurre drasticamente le emissioni nocive (è il caso ad esempio dei gas refrigeranti di nuova generazione) e dall’altro abbassando il più possibile l’impatto dei suoi stessi processi di produzione.
Questo secondo aspetto viene perseguito, fra l’altro, attraverso l’ottenimento di varie certificazioni ambientali. Nel 2016 è stata conseguita la certificazione ISO 14001 (che fissa i requisiti di un «sistema di gestione ambientale»). Nel 2017 è stata invece la volta della registrazione EMAS IV per il sito Nippon Gases Pharma di Novara e per il sito Nippon Gases Industrial di Chivasso. Quest’ultimo step, che rappresenta un ulteriore passo in avanti rispetto alla certificazione ISO 14001, riveste molta importanza, anche perché Nippon Gases Pharma e Nippon Gases Industrial sono le prime aziende in Italia del settore Gas tecnici ad aver ottenuto la certificazione EMAS IV Edizione.
Nippon Gases lo fa meglio
La sigla EMAS, acronimo di Eco Management & Audit Scheme, identifica una registrazione dei siti che intendono valutare e implementare le proprie prestazioni ambientali e fornire al pubblico informazioni in merito ad esse. La registrazione EMAS indica la conformità di un sito, e delle imprese ed attività che ne fanno parte, a quanto disposto dai regolamenti europei (come il Reg. 1505/2017, EMAS IV) volti a favorire una gestione più razionale degli aspetti ambientali delle organizzazioni sulla base non solo del rispetto dei limiti di legge, ma anche del continuo miglioramento delle proprie prestazioni ambientali, sull’attiva partecipazione dei dipendenti e sulla trasparenza con le istituzioni e il pubblico.
Lorenzo Bellan, HSE Leader di Nippon Gases, che all’interno dell’Azienda si occupa delle certificazioni ambientali e di sicurezza, fa in questo modo il punto della situazione: “Grazie ai due Direttori Generali, Paolo Tirone di Nippon Gases Pharma e Valter Regis di Nippon Gases Industrial abbiamo intrapreso questo percorso, che è ancora agli inizi ed è suscettibile di continui miglioramenti, ma col quale abbiamo già ottenuto risultati importanti. In molti casi ci troviamo in una posizione di primato sia nei confronti dei concorrenti sia rispetto alle aziende non italiane del Gruppo . Su quest’ultimo punto mi permetto di mostrare anche un po’ di orgoglio nazionale. La cultura ambientale nel nostro Paese spesso lascia a desiderare: fatichiamo ancora a fare la raccolta differenziata e ci lamentiamo per le limitazioni alle automobili più inquinanti. Ma come dimostra Nippon Gases Italia siamo pure in grado di distinguerci in positivo: insomma, anche in questo campo, gli italiani lo fanno meglio!”.
Obiettivi autonomi
Il percorso delle certificazioni e registrazioni si sovrappone in parte a quello degli obblighi imposti dalle politiche aziendali del Gruppo. “Il nostro percorso di certificazione è stato relativamente semplice perché avevamo già ottemperato a molte delle prescrizioni, o comunque avevamo un sistema di indicatori coerente con quello richiesto” spiega Bellan. “In più, come azienda perseguiamo autonomamente degli obiettivi che non sono richiesti da alcuna certificazione. Ad esempio, Zero Waste, cioè il proposito di eliminare o ridurre a una bassissima percentuale il conferimento in discarica di rifiuti speciali. Inoltre, abbiamo introdotto volontariamente nella nostra registrazione EMAS alcuni aspetti non richiesti, come l’ottimizzazione dei trasporti attraverso la progressiva introduzione di automezzi Euro 6 in luogo di quelli più vecchi e inquinanti”.
Premiare i virtuosi
Una politica ambientale più efficiente comporta spesso dei risparmi economici (ad esempio nell’uso di lampadine a basso consumo) ma non sempre è così: altre volte queste attività hanno come conseguenza degli aggravi, anche ingenti, dei costi, oltre che una maggiore complessità delle procedure.
L’ottenimento di risultati in campo ambientale, sia attraverso le certificazioni sia attraverso percorsi decisi a livello aziendale, determina poi una serie di vantaggi, come la possibilità di partecipare a determinate gare, la riduzione dei premi assicurativi, l’accesso ad agevolazioni per prestiti bancari. Il sistema, insomma, funziona tanto meglio quanto più i vantaggi sopravanzano gli svantaggi, facendo in modo che i comportamenti virtuosi verso l’ambiente vengano premiati.
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