Ultimo aggiornamento: 14 Luglio 2022

Rivoira compie 100 anni

Rivoira compie 100 anni grazie a Guglielmo Rivoira

Oggi Rivoira compie cento anni, ed è ciò che tutti conosciamo: una delle principali realtà nella storia dell’industria italiana. Ma quando Guglielmo Rivoira fondò la sua azienda, nel 1920, il mercato dei gas era appena nato e le incertezze erano tante. Alcuni punti fermi, però, furono chiari fin da subito. Perché erano parte di lui. Tenacia, intraprendenza, spirito di sacrificio, ricerca dell’eccellenza. Valori tanto forti da entrare nel DNA dell’azienda, guidandola attraverso un secolo di cambiamenti. E oltre. Potete starne certi.

Guarda il video: cento anni di Rivoira in un minuto.

L'era familiare di Rivoira Nippon GasesI cento anni di vita di Rivoira sono una sintesi perfetta della storia dell’industria italiana. L’azienda, nata familiare, è stata per un periodo controllata da enti di stato e poi è entrata nel mercato globale confluendo in due grandi gruppi multinazionali. Nell’arco di un secolo, le sue vicende si sono intrecciate con la Seconda guerra mondiale, la ricostruzione, il boom economico, i turbolenti anni 70 e le sfide del nuovo millennio. Tutto è cambiato, ma Rivoira è ancora qui.

1920-1972: L’era familiare

La storia comincia all’inizio del secolo scorso in Piemonte. Dopo l’infanzia passata in campagna, Guglielmo Rivoira si trasferisce con la sua famiglia a Torino. Lì, giovanissimo, si dà da fare in diversi lavori, fino a trovare impiego in un’azienda che si occupa di gas. Dopo la Prima guerra mondiale decide di mettersi in proprio, assecondando quello che, più che un desiderio, è forse addirittura un bisogno dettato dall’indole. Imprenditori si nasce, e Guglielmo Rivoira dimostrerà di avere tutte le doti che fanno di un uomo un imprenditore: intuito, rispetto per il lavoro, instancabile tensione verso l’innovazione e il miglioramento.
Nasce così, il primo luglio del 1920, la “G. Rivoira – Gas Compressi – Bombole Acciaio – Prodotti Chimici”. Inizialmente produce solo Anidride Carbonica, dal 1923 anche Ossigeno. Da lì alla seconda metà degli anni 30 si aggiungono Idrogeno, Acetilene, Cloruro di Metile e Protossido d’Azoto. Poi è la volta del Gpl, introdotto in Italia per la prima volta proprio da Rivoira. Si tratta di un’alternativa ai combustibili solidi (legna e carbone) che all’epoca trovano ancora largo uso, soprattutto nelle campagne, nel riscaldamento e nella cucina.
Alla fine degli anni 30 la Rivoira è solida e in pieno sviluppo, pronta a spiccare il salto definitivo. Ma lo scoppio della Seconda guerra mondiale stravolge i piani, costringendo l’azienda a un nuovo inizio.

Al termine del conflitto, l’Italia è in ginocchio. La Rivoira ha dovuto ridimensionare fortemente le sue attività e ha subito danni ingenti alle strutture. C’è da rimboccarsi le maniche, e Guglielmo lo fa. Riparte innanzitutto dal Gpl, che nel frattempo si è diffuso e ha trovato nuove applicazioni anche in ambito industriale. Attraverso varie società, Rivoira passa dall’iniziale distribuzione in Piemonte a una rete nazionale, espandendosi poi anche in Ecuador.
Gli scenari mondiali sono cambiati, e l’industriale piemontese è pronto ad approfittarne. Gli Stati Uniti si sono affermati come nuova potenza mondiale, ed è da lì che Rivoira va a prendere la novità di cui ha bisogno: i gas frigorigeni Freon. Guglielmo stipula un accordo con DuPont per la commercializzazione in Italia dei nuovi fluidi.
Dall’America arrivano anche il Ciclopropano, gas usato per l’anestesia, e nuovi procedimenti di saldatura, all’Argon e ad arco sommerso. In pochi anni si pongono le basi per un periodo di grande espansione. L’azienda cresce di dimensione, e aumenta anche il numero di stabilimenti produttivi. Al core business dei gas tecnici si affiancano altri due settori: l’impiantistica e la saldatura, che avranno per alcuni decenni crescente spazio.
La Rivoira fa la sua parte nel passaggio dell’Italia dal duro periodo della ricostruzione postbellica fino agli anni del boom, fra la fine dei 50 e i primi 60, l’epoca passata alla storia come “miracolo economico”. Proprio in quell’arco di tempo, Rivoira compie anche un’incursione nel settore degli elettrodomestici, allora in piena espansione. Attraverso la società Domowatt, si commercializzano con il marchio Yuman frigoriferi, lavatrici e lucidatrici.
Nel 1959 Guglielmo Rivoira viene insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro. Con l’avanzare dell’età, lascia progressivamente le redini dell’azienda ai tre figli Franco, Luigi e Stefano.

1973-1984 l'era statale di Rivoira

1973-1984: L’era statale

I 70 sono anni di crisi economica e di instabilità sociale. Rivoira riesce a parare i colpi, mantenendo una buona solidità economica e una bassa conflittualità interna. Dimostra però una crescente sofferenza nella gestione dei flussi di cassa, legata soprattutto alle caratteristiche del settore impiantistico, che richiede alti investimenti ed è fortemente dipendente dall’esito delle commesse.
Nel corso di una decina d’anni Rivoira conosce una serie di rivolgimenti societari senza precedenti, trovandosi al centro di vicende movimentate e a volte controverse. Allo stesso tempo, però, l’azienda non perde mai la bussola, continuando a svolgere con profitto la propria attività, e anzi ponendo le basi – proprio in un periodo sotto alcuni aspetti burrascoso – per la stabilità e la crescita dei decenni successivi.

Nel 1973 una quota di maggioranza di Rivoira viene venduta all’Egam, Ente Gestione Attività Minerarie. Si tratta di una società a partecipazione statale che ha iniziato a espandersi molto rapidamente e ad acquisire un grande numero di aziende, non tutte coerenti con la missione enunciata nel suo nome. Diverse condotte dell’Egam suscitano perplessità, e fra queste c’è anche l’acquisto di Rivoira, avvenuto senza la necessaria autorizzazione ministeriale. Al di là di ciò, l’Egam si disinteressa dei destini di Rivoira, lasciandola senza una guida strategica. A condurre l’azienda è in un primo periodo ancora la famiglia Rivoira, benché ormai detentrice solo di una quota di minoranza, e poi il management della società, che con senso di responsabilità riesce a tenere dritto il timone superando indenne un periodo difficile.

L’Egam versa in un grave stato di dissesto: viene prima commissariato e poi, nel 1978, liquidato. Dal 1976 il pacchetto di maggioranza di Rivoira passa a un’altra e più grande azienda di stato, l’Iri. Teoricamente si tratta di un approdo più coerente con i settori di intervento di Rivoira, ma l’influenza dell’Iri – la cui attenzione è in quegli anni concentrata su aziende ben più grandi, prima fra tutte l’Italsider – si rivela impalpabile proprio come quella dell’Egam.

Nel 1985, invece, entra in gioco una multinazionale: l’americana Union Carbide (il cui settore gas più avanti si distaccherà dando vita a una nuova società, la Praxair), che acquisisce la maggioranza di Rivoira prima in joint venture paritaria con Enichem (ancora un’azienda pubblica) e poi con la partecipazione di un’altra azienda italiana produttrice di gas tecnici, la Siad. Nel frattempo, la famiglia Rivoira è uscita definitivamente dalla proprietà. Nel 1983 sono scomparsi, a distanza di poche settimane, Guglielmo Rivoira e il suo primogenito Franco.

 

1985 - 2020 L'era internazionale di Rivoira

1985-oggi: L’era internazionale

Nel 1985 Rivoira entra per la prima volta a far parte di un gruppo multinazionale: quello facente capo alla statunitense Union Carbide. È una novità epocale, portatrice di grandi cambiamenti in svariati ambiti. Eppure, sotto diversi aspetti si può dire che la Rivoira resta sempre la Rivoira, fedele ai propri principi e capace di non stemperarsi del tutto pur venendo inglobata da una realtà di dimensioni e peso enormemente maggiori.

L’avvento di Union Carbide (il cui settore gas più avanti si distaccherà dando vita a una nuova società, la Praxair) – e inizialmente anche di Enichem, società pubblica detentrice del 50% del pacchetto azionario, che però esce dopo pochi anni – si traduce fra l’altro in una disponibilità di impianti, e quindi in una capacità produttiva, molto maggiore rispetto al passato. Ciò mette l’azienda – già forte della sua storica solidità – in una posizione di vantaggio nella produttività e nel pricing. Rivoira spicca di nuovo il volo: a partire dai primi anni 90 i tassi di crescita sono molto alti, e anche i successivi periodi di congiuntura sfavorevole verranno superati senza troppi affanni. Visione manageriale e procedure sono le due principali parole d’ordine del nuovo corso. Marketing, qualità e sicurezza sono potenziati e sistematizzati. Quanto alla produzione, vengono chiusi definitivamente i settori Impianti e Saldatura. Si torna a concentrarsi unicamente sui gas, con l’Azoto che nel tempo riveste un ruolo sempre più importante.

Il resto è cronaca recente: fra presente e futuro, la storia continua con un altro passaggio, un’altra sfida ancora più globale, specchio fedele dei nostri tempi: nell’estate 2018, nell’ambito della fusione fra Praxair e Linde, le attività europee della Praxair vengono rilevate dal gruppo giapponese Taiyo Nippon Sanso Corporation, una grande realtà internazionale con più di cento anni di esperienza nell’industria del gas. Nasce così Nippon Gases Europe, uno dei primi quattro player europei del settore, di cui Rivoira è parte integrante.

Alla soglia del suo centesimo anniversario, Rivoira viene chiamata ad affrontare una nuova sfida: dare il proprio contributo durante l’emergenza sanitaria dovuta allo scoppio della pandemia. Da tempo Rivoira ha affiancato ai suoi ambiti più tradizionali anche la produzione di gas medicali, fornendo Ossigeno a ospedali e case di cura, e anche per le terapie domiciliari. Ultimamente, sono stati implementati anche alcuni servizi di telemedicina. L’azienda si è trovata a dover intensificare decisamente la produzione e la distribuzione di Ossigeno proprio nel momento in cui le misure di sicurezza imposte dal Covid-19 rendevano necessario un ripensamento delle modalità di lavoro e della logistica. Rivoira ha risposto “presente” e si è dimostrata ancora una volta all’altezza della situazione.

Attaccamento all’azienda, capacità d’iniziativa, senso del dovere e spirito di gruppo sono stati alcuni dei tratti distintivi che hanno accompagnato la Rivoira nel suo secolo di vita, consentendole di superare i momenti negativi e di evolversi costantemente. Queste stesse caratteristiche, presenti ancora oggi, le permettono, nonostante il periodo di difficoltà che il mondo sta attraversando, di guardare al futuro con fiducia.