Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio 2024

Biometano: produrre energia dagli scarti

Crisi energetica e cambiamento climatico, due dei principali problemi del nostro tempo, potrebbero avere un’unica risposta: il biometano.

Aumentare la produzione di biometano, infatti, potrebbe essere la soluzione per raggiungere nel breve termine l’indipendenza dai combustibili fossili e dagli altri paesi, favorendo al contempo la transizione energetica e la riduzione delle emissioni di CO2.

Impianti di upgrading del biogas per la produzione del biometano

Biometano: Cos’è e come si produce

Il biometano è un gas di origine biologica, derivato da biomassa.

Ha le stesse caratteristiche e condizioni di utilizzo del gas metano di origine fossile, ma proviene da fonti rinnovabili. Si ottiene infatti dalla purificazione, o upgrading, del biogas, una miscela di gas prodotta dalla decomposizione dei rifiuti organici provenienti da:

  • agricoltura
  • industria alimentare
  • industria zootecnica
  • Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani (FORSU)
  • impianti di trattamento delle acque reflue
  • impianti di conferimento rifiuti

Questi residui organici vengono posti all’interno di impianti di digestione anaerobica, dove in assenza di ossigeno, grazie all’azione dei batteri, la materia organica si decompone, rilasciando biogas composto principalmente da metano (CH4) e anidride carbonica (CO2).

Il processo di upgrading del biogas consiste nel rimuovere da questa miscela l’anidride carbonica, gli altri gas presenti e le impurità, in modo da ottenere una concentrazione di metano superiore al 95%.

Utilizzi e vantaggi

Il biometano può essere utilizzato come:

  • carburante green nei mezzi di trasporto,
  • sostituto del gas naturale per la produzione di energia elettrica e calore.

Rispetto ad altre fonti di energia rinnovabile, il biometano ha il vantaggio di poter essere stoccato e distribuito in modo semplice. Può essere infatti immesso nelle reti del gas esistenti, senza rendere necessari investimenti per nuove infrastrutture.

L’utilizzo di questo gas nel settore dei trasporti e in ambito industriale e domestico consente di:

  • promuovere la mobilità sostenibile,
  • ridurre le emissioni di gas a effetto serra,
  • sviluppare l’economia circolare.

Inoltre, dal processo di produzione di biogas e biometano, è possibile recuperare CO2 da riutilizzare in applicazioni industriali, ed ottenere un fertilizzante naturale, il digestato, utile in agricoltura.

Produzione di biometano in Italia

L’Italia, con circa 2.000 impianti, attualmente risulta essere il secondo paese in Europa per produzione di biogas, e il quarto al mondo. Gli impianti si concentrano in Pianura Padana, Puglia e Veneto. Molti degli impianti di biogas esistenti possono essere trasformati in impianti di upgrading, passando dall’uso della cogenerazione o delle caldaie alla produzione di biometano.

Stando ai dati presenti nell’ultima mappa degli impianti di biometano pubblicata nel 2021 dall’EBA European Biogas Association, l’Italia conta 27 impianti per la produzione di biometano, con una capacità complessiva di produzione di 25.445 metri cubi all’ora, pari a circa 220 milioni di metri cubi.

Grazie agli investimenti per lo sviluppo del biometano previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il nostro paese mira a raggiungere entro il 2026 una produzione pari ad almeno 2,3 miliardi di metri cubi.

Decreto Biometano 2022

Sulla Gazzetta Ufficiale del 26 ottobre 2022 è stato pubblicato il Decreto Biometano 2022 firmato dal Ministero della Transizione Ecologica. Il provvedimento dà attuazione a quanto previsto dal PNRR per promuovere lo sviluppo del settore.

Gli incentivi, 1.7 miliardi di euro, supporteranno:

  • la riconversione e l’efficientamento degli impianti elettrici a biogas agricolo già esistenti in Italia;
  • la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano alimentati da matrici agricole o rifiuti organici.

Il nuovo Decreto Biometano prevede:

  • un contributo in conto capitale del 40% sulle spese sostenute, con differenti limiti di spesa in base alla tipologia di investimento;
  • un incentivo sulla produzione netta di biometano, con tariffe differenziate a seconda della tipologia di impianto.

Per saperne di più leggi l’articolo Il Decreto Biometano in sintesi.

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